Nella bella Sicilia la pesca settembrina di Leonforte matura in modo sorprendente.
Sull'albero avvolta in un sacchetto di pergamena si preserva dai parassiti e mantiene tutto l'aroma antico ed unico di una volta
Dall'inizio del XX secolo le cultivar nazionali di pesca sono state gradualmente soppiantate da quelle americane che, a loro volta, sono state sostituite da varietà nuove che presentano caratteristiche sempre più diverse per dimensione, sapore, consistenza e profumo.
In Sicilia però, il tempo sembra essersi fermato e la ptccob dttadna di Leonforte sui colli ennesi detiene il primato di essere uno dei pochi luoghi d'Italia dove ancora si coltivano antiche varietà di pesche ed in particolare la straordraria pesca settembrina, un frutto dolce e gustosissimo, con un bouquet cosi intenso e concentrato che ne bastano quattro per profumare una sala da pranzo.
I leonfortesi, non paghi defa loro esclusiva varietale, hanno il merito poi di avere adottato una tecnica di coltivazione assolutamente originale - e dispendiosissima - che gli permette di offrire al mercato un prodotto più unico che raro.
Intorno alla prima metà di giugno, tutte le pesche ancora verdi, una per una, vengono chiuse in un sacchetto di carta pergamenata, che viene fissato al ramo con un pezzette di fìl di ferro - si avete capito bene, una per una. Fatica improba, che in tempi di coltivazion ultrameccanizzate rasenta la follia. se si pensa che pensino in questa regione del sud la manodopera è diventata costosa e soprattutto difficile da reperire.
Cosa ancor più interessante è che questa strana procedura colturale sembra sia una tecnica recente nata negli anni Cinquanta quando la Sicilia, povera di denari, preferiva impiegare manodopera a buon mercato per difendersi dalla temutissima mosca della frutta. La pesca nel sacchetto divenne cosi un antesignano delle coltivazioni biologiche, proprio quando in Italia si stavano gettando le basi dell agricoltura moderna.
Il frutto cosi incartato matura nel suo sacchetto dove resta protetto da insetti, pioggia, vento e gelate, senza subire alcun trattamento antiparassitario. Una vera e propria microserra che, sicuramente aiutata dal clima e dal suolo locale, sviluppa quelle uniche caratteristiche che rendono la Pesca settembrina di Leonforte un frutto ambito e apprezzato sia in Sicilia che in tutta Italia.
Sull'albero avvolta in un sacchetto di pergamena si preserva dai parassiti e mantiene tutto l'aroma antico ed unico di una volta
Dall'inizio del XX secolo le cultivar nazionali di pesca sono state gradualmente soppiantate da quelle americane che, a loro volta, sono state sostituite da varietà nuove che presentano caratteristiche sempre più diverse per dimensione, sapore, consistenza e profumo.
In Sicilia però, il tempo sembra essersi fermato e la ptccob dttadna di Leonforte sui colli ennesi detiene il primato di essere uno dei pochi luoghi d'Italia dove ancora si coltivano antiche varietà di pesche ed in particolare la straordraria pesca settembrina, un frutto dolce e gustosissimo, con un bouquet cosi intenso e concentrato che ne bastano quattro per profumare una sala da pranzo.
I leonfortesi, non paghi defa loro esclusiva varietale, hanno il merito poi di avere adottato una tecnica di coltivazione assolutamente originale - e dispendiosissima - che gli permette di offrire al mercato un prodotto più unico che raro.
Intorno alla prima metà di giugno, tutte le pesche ancora verdi, una per una, vengono chiuse in un sacchetto di carta pergamenata, che viene fissato al ramo con un pezzette di fìl di ferro - si avete capito bene, una per una. Fatica improba, che in tempi di coltivazion ultrameccanizzate rasenta la follia. se si pensa che pensino in questa regione del sud la manodopera è diventata costosa e soprattutto difficile da reperire.
Cosa ancor più interessante è che questa strana procedura colturale sembra sia una tecnica recente nata negli anni Cinquanta quando la Sicilia, povera di denari, preferiva impiegare manodopera a buon mercato per difendersi dalla temutissima mosca della frutta. La pesca nel sacchetto divenne cosi un antesignano delle coltivazioni biologiche, proprio quando in Italia si stavano gettando le basi dell agricoltura moderna.
Il frutto cosi incartato matura nel suo sacchetto dove resta protetto da insetti, pioggia, vento e gelate, senza subire alcun trattamento antiparassitario. Una vera e propria microserra che, sicuramente aiutata dal clima e dal suolo locale, sviluppa quelle uniche caratteristiche che rendono la Pesca settembrina di Leonforte un frutto ambito e apprezzato sia in Sicilia che in tutta Italia.
Ultimi post pubblicati |
|
| |
| Salute & Benessere |
0 commenti:
Posta un commento