E’ sempre una sorpresa per chi si riavvicina al mondo delle erbe utili e buone, scoprire che tante erbe officinali, mangerecce e in un qualche modo “note” sono in realtà quelle che accompagnano le passeggiate fuori città, proprio le più comuni e frequenti! 


Molte sono viste con fastidio dal contadino, che per questo le chiama malerbe, altre crescono abitualmente lungo i sentieri e resistono senza difficoltà al calpestio, altre ancora sono così tenaci da crescere nelle crepe dell' asfalto o sui muri.


Spesso i loro ambienti di crescita sono legati in maniera diretta o indiretta alla presenza dell' uomo, come i campi, gli incolti, le cavedagne, i sentieri, i cigli stradali, le massicciate ferroviarie, gli ambienti ruderali, ecc.



Dove raccogliere delle buone erbe selvatiche.


Molte erbe crescono nelle siepi, che spesso costituiscono un vero rifugio in mezzo al deserto delle monocolture. Spesso sono erbe banali ma non per questo meno oggetto di meraviglia e utili rispetto a tante altre piante più famose e celebrate per l’eleganza e il valore ornamentale.


Molte volte dietro a queste erbe si cela una lunga storia, un' origine lontana, un loro antico uso come erbe curative ed anche come verdure, un passato di tradizioni popolari un tempo comuni e diffuse e attualmente addormentate e dimenticate.


Il valore benefico delle erbe selvatiche.


Sicuramente, per godere al massimo del valore benefico delle erbe selvatiche è importante che gli ambienti di crescita e di raccolta siano il più possibile esenti da fonti inquinanti, per evitare la presenza di sostanze estranee assorbite dalle radici o trattenute sulle foglie.


Proprio perché molte di queste erbe si trovano comunemente lungo i bordi delle strade, nei campi coltivati, nei pascoli, bisogna essere sicuri che siano prive di sostanze tossiche o di germi patogeni.


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Gli ambienti della crescita.



Sui cigli stradali si depositano i gas inquinanti del traffico motorizzato, i campi coltivati invece possono essere stati irrorati con pesticidi, così pure i giardini in certi periodi dell' anno subiscono trattamenti con prodotti pericolosi. I canaletti di scolo in una zona coltivata sono da evitare perchè potrebbero ospitare in elevata concentrazione i residui dei pesticidi percolati dai campi.


Le piante raccolte in territori frequentati da cani o pascolati potrebbero essere contaminate dagli escrementi di qualche animale infetto, per cui è bene lavarle con cura o cuocerle. Infine è bene trattenersi dal raccogliere le erbe lungo i bordi di laghetti e stagni nelle vicinanze di industrie.


D’altra parte le erbe che crescono in ambienti naturali, dove meno si risentono gli effetti negativi dell' inquinamento, vegetano meglio e di conseguenza sono maggiormente ricche in principi nutritivi.



Qualità e principi salutari.

Per assicurarsi le qualità e i principi salutari delle piante è senza dubbio meglio coltivarle naturalmente, senza usare sostanze chimiche ma avvalendosi di prodotti di origine naturale; macerato di ortica ed equiseto al posto di pesticidi, concimazioni a base di letame e humus, polvere di rocce e cenere di legna per arricchire il contenuto in minerali del terreno. 


Infine, quelle piante più adatte e di uso frequente possono essere cresciute in vasi ed ospitate sui balconi di casa, a nostra immediata disposizione e uso.


Dove crescono.


Molte erbe crescono nelle siepi, che spesso costituiscono un vero rifugio in mezzo al deserto delle monocolture. Spesso sono erbe banali ma non per questo meno oggetto di meraviglia e utili rispetto a tante altre piante più famose e celebrate per l’eleganza e il valore ornamentale.


Molte volte dietro a queste erbe si cela una lunga storia, un' origine lontana, un loro antico uso come erbe curative ed anche come verdure, un passato di tradizioni popolari un tempo comuni e diffuse e attualmente addormentate e dimenticate.