Le leggi fisiche e chimiche che regolano la distillazione delle piante e delle erbe aromatiche, di quelle officinali o di parti di esse sono le stesse valide per la distillazione di liquidi alcolici.

Anziché fra acqua e alcol, la separazione avviene fra acqua e oli essenziali (o essenze), contenuti nei vegetali.

C'è da tenere presente che non tutti i prodotti aromatici sono adatti alla distillazione: vanno scelti quelli in grado di non perdere le loro caratteristiche proprietà a opera dell'acqua e del calore, i due elementi fondamentali della distillazione.

Cosa si estrae dalle piante.


Sono molte le piante che contengono, in diversa quantità, oli essenziali. Si tratta di liquidi mobili o vischiosi, più o meno volatili, costituiti da mescolanze di composti terpenici, molto variabili da una specie all'altra.

A essi si deve il profumo dei fiori e di altre parti della pianta. Gli oli essenziali sono sensibili all'azione dell'ossigeno e della luce e devono quindi essere conservati, una volta estratti dalle piante, con particolare cura lontano dall'aria e in recipienti di vetro scuro, tenuti al buio e in luogo fresco, possibilmente in frigorifero nel comparto meno freddo.

Devono essere inoltre usati entro 15-20 giorni dalla loro produzione. Gli oli essenziali sono prodotti dalle piante e raccolti all'interno di particolari organelli contenuti nelle cellule vegetali, detti vacuoli.

La liberazione del profumo avviene in genere con l'essiccamento o lo spezzettamento o lo schiacciamento, operazioni che favoriscono la rottura delle pareti della cellula e dei vacuoli, con la conseguente fuoriuscita delle sostanze in essi contenute.

Oli essenziali si possono trovare nelle radici (cren), nei rizomi (calamo aromatico, giaggiolo, zenzero), nelle cortecce (cannella), nelle foglie e nei fiori (alloro, basilico, citronella, menta, melissa, origano, rosmarino ecc.).



La distillazione col vapore.


Questa tecnica rientra fra i metodi comuni per la estrazione di oli essenziali, è molto usata a livello industriale, ma è facilmente realizzabile anche in casa con apparecchiature poste in commercio da ditte specializzate, o costruendo un piccolo alambicco che verrà dotato di parti in vetro acquistate in negozio.

Si possono distinguere due metodi di realizzazione: la distillazione vera e propria a fuoco diretto e l'estrazione in corrente di vapore. Il primo sistema è una distillazione che si esegue con un alambicco in cui viene messo il materiale vegetale assieme all'acqua, questo miscuglio viene riscaldato fino a ebollizione.

Gli oli essenziali.


Il vapore che si sviluppa, e che trascina con sé gli oli essenziali, viene convogliato fino alla serpentina del refrigeratore che attraversa un recipiente d'acqua fredda per favorire la condensazione dei vapori.

Il risultato è un miscuglio di acqua e oli essenziali, due ingredienti che è poi possibile separare, per decantazione o centrifugazione. Il metodo della corrente di vapore consiste nel produrre vapore d'acqua e nel farlo passare attraverso la massa vegetale da cui si vuole estrarre l'olio essenziale.
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Il vapore, arricchitosi di olio essenziale, viene poi condensato per raffreddamento, e si provvede infine alla separazione della parte oleosa da quella acquosa, anche in questo caso per decantazione o centrifugazione.

La distillazione negli impianti industriali.


Negli impianti industriali la distillazione in corrente di vapore può essere eseguita anche a pressione ridotta, il che consente di operare a una temperatura più bassa, nel caso che gli oli da estrarre siano particolarmente sensibili al calore.