In ambienti antropizzati, bisogna intervenire con la potatura prevedendo ciò che l’albero farebbe, senza il nostro intervento, negli anni successivi. Questo ci permette di mantenere un albero sicuro e vitale, di mantenere la sua forma naturale e farlo resistere agli attacchi da parte di parassiti e patogeni.
In ambito ornamentale, per operare una corretta potatura, è fondamentale individuare la famiglia a cui appartiene l’albero in questione.
Quando intervenire con la potatura:
La potatura è indispensabile fin dalla fase giovanile del soggetto arboreo. L’operazione previene interventi più invasivi e costosi in futuro. E’ importante poi effettuare potature ad intervalli regolari per mantenere l’albero sicuro e in salute.
Poiché il taglio è uno delle vie d’entrata dei vari patogeni degli alberi; Intervenedo con regolaritá e rispettando il colletto, si possono effettuare tagli di dimensioni inferiori ai 10 cm facilmente cicatrizzabili dall’albero.
Le piante consumano diverse quantità di energia a seconda delle attività che stanno svolgendo. Per questo motivo i periodi migliori per effettuare la potatura sono durante il riposo vegetativo. E’ da evitare la potatura sia durante la germogliazione che durante la perdita delle foglie in quanto i livelli di riserva energetica sono al minimo.
La potatura del secco è possibile effettuarla in qualsiasi periodo; bisogna tener conto che quando la chioma è verde il secco è più evidente e il lavoro del potatore è più agevole. Caso particolare è per betulla, noce, vite…la potatura deve avvenire prima che vada in succhio per evitare “il pianto”.
Sulle conifere, avendo esse un sistema differente dalle latifoglie (sono alberi preistorici), si può lavorare in ogni momento ad eccezione del periodo estivo in cui l’attività linfatica è al suo massimo. Le conifere si comportano in modo diverso dalle latifoglie e per questo motivo non è possibile potarle con la stessa tecnica.
Da considerare inoltre la quantità di chioma asportata:
- 10% ottimo. La pianta non ne risente.
- 30% è il limite per cui si può considerare corretta la potatura. La pianta consuma tutto e non produce piú riserve di energia.
- oltre il 30% l’albero comincia soffrire. Interrompe la funzione riproduttiva, non crea più riserve energetiche necessarie per i periodi critici, consuma energia per ristabilire la sua chioma, le radici non vengono più nutrite correttamente.
- eliminazione totale della chioma: l’albero va in deficit, consuma tutte le sue riserve per ricostruire la sua superficie fogliare. I rami, che naturalmente l’albero posiziona e bilancia con la massima cura e perizia, vengono creati caoticamente da gemme epicormiche (gemme dormienti); non hanno la stessa struttura che li inserisce nel tronco ma spuntano debolmente dalla corteccia.
N.B. Le conifere non possiedono (o quasi) gemme epicormiche.
Età e potatura.
Fase giovanile: la potatura in questa fase è la più importante. Permette di garantire la sicurezza e il risparmio economico nella fase adulta della pianta, andando ad eliminare tutte le anomalie strutturali legate alla sicurezza.
Fase adulta: se nella fase giovanile è stata effettuata una corretta potatura, in età adulta ci si può limitare alla potatura del secco e, se necessari, ad altri piccoli interventi. Nel caso in cui non sia stata fatta una potatura corretta in fase giovanile, potrebbe essere necessaria una potatura più drastica e addirittura l’eliminazione di qualche branca o un consolidamento dinamico.
Fase senescente: per garantire la sicurezza delle zone limitrofe ad un albero senescente è necessaria una potatura di ringiovanimento che vada ad eliminare tutte le branche secche. In caso di alberi importanti è possibile procedere con il consolidamento.
Quanto intervenire
Su ogni sistema (ramo, branca, albero), una buona potatura non asporta più del 10-20 % del sistema fogliare. Una porzione maggiore metterebbe in crisi la pianta con conseguente diminuzione della energia immagazzinata, produzione di polloni nel tentativo di ricostruire la chioma, difese da attacchi esterni indebolite.
Una buona potatura, mantenendo la forma della chioma caratteristica di ogni specie, risulta quasi non visibile.
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