Ecco i principali servizi forniti dagli ecosistemi:
Atmosfera: le foreste del Pianeta sono in grado di immagazzinare mille miliardi di tonnellate di carbonio, ovvero il 50% in più della concentrazione di carbonio contenuta nell'atmosfera, contribuendo a garantire l'equilibrio climatico mondiale.
Cibo: delle oltre 7 mila specie che l'uomo ha coltivato attraverso i secoli, oggi 150 specie di piante compongono la dieta della maggioranza della popolazione del mondo. Di queste solo 12 forniscono oltre il 70% dei prodotti alimentari e 4 specie (riso, mais, frumento e patate) costituiscono oltre il 50% dell'approvvigionamento mondiale di cibo.
Medicine: l'80% della popolazione mondiale utilizza prodotti medicinali naturali. Dei 150 farmaci più prescritti negli Stati Uniti, 118 derivano da fonti naturali (74% da piante, 18% da funghi, 5% da batteri, 3% da serpenti).
Acqua: per i bisogni essenziali, bere e cucinare, sono necessari 5 litri al giorno di acqua pro-capite. Per una qualità di vita ragionevole e un buon livello sanitario fino a 80 litri al giorno.
Materie prime: la superficie forestale italiana è di 10.467.533 ettari, le sugherete ne coprono circa 99 mila con una produzione annua di sughero pari a 11 mila tonnellate (che costituisce il 3,1% delle produzioni mondiali).
Tutti i giorni usufruiamo in maniera inconsapevole dei benefici offertici dagli ecosistemi naturali.
Funghi, batteri e vermi aiutano a trasformare la materia prima in fertile terreno, che rappresenta il substrato fondamentale per lo sviluppo della vegetazione. La rigenerazione del suolo è infatti fondamentale per la fertilità dei suoli del Pianeta, e di conseguenza anche per l'agricoltura. E quindi per la nostra alimentazione.
Ma questo è solo l’inizio: da qualche tempo la scienza sta cominciando a individuare metodi di valutazione per considerare il valore economico della biodiversità.
Una ricerca pubblicata su Nature nel 1997 riporta che nel 1996 il prodotto mondiale lordo, ossia la ricchezza economica data dall’utilizzo, dalla mobilitazione, dalla trasformazione e dalla modificazione delle risorse naturali, si aggirava intorno ai 28 mila miliardi di dollari; nello stesso anno il valore economico prodotto solamente da una parte dei servizi forniti dagli ecosistemi è stato di circa 33 mila miliardi di dollari.
Nel 2000 una stima più approfondita pubblicata sulla rivista Ecological Economics ha fatto impennare tale valore a 180 mila miliardi di dollari annui.
Si tratta di dati molto approssimativi, ma che rendono l'idea dell'importanza dei servizi forniti dagli ecosistemi, come la regolazione del clima e della composizione dei gas atmosferici, il controllo dell'erosione, la produzione del cibo, i servizi offerti dall’impollinazione, la formazione del suolo. un intero programma di ricerca internazionale. il teeb (the economics of ecosystems and biodiversity, l’economia degli ecosistemi e della biodiversità), ha fornito un’ampio quadro ed una vasta documentazione sul valore della natura anche da un punto di vista economico.
Eppure l’economia attuale non considera affatto il corretto funzionamento della natura e dei sistemi naturali come bene da tutelare, nè come fondamentale valore economico. Un approccio da cambiare radicalmente, se vogliamo che l'uomo continui a beneficiare a lungo temine di tutti i servizi offerti gratuitamente dalla natura.
Atmosfera: le foreste del Pianeta sono in grado di immagazzinare mille miliardi di tonnellate di carbonio, ovvero il 50% in più della concentrazione di carbonio contenuta nell'atmosfera, contribuendo a garantire l'equilibrio climatico mondiale.
Cibo: delle oltre 7 mila specie che l'uomo ha coltivato attraverso i secoli, oggi 150 specie di piante compongono la dieta della maggioranza della popolazione del mondo. Di queste solo 12 forniscono oltre il 70% dei prodotti alimentari e 4 specie (riso, mais, frumento e patate) costituiscono oltre il 50% dell'approvvigionamento mondiale di cibo.
Medicine: l'80% della popolazione mondiale utilizza prodotti medicinali naturali. Dei 150 farmaci più prescritti negli Stati Uniti, 118 derivano da fonti naturali (74% da piante, 18% da funghi, 5% da batteri, 3% da serpenti).
Acqua: per i bisogni essenziali, bere e cucinare, sono necessari 5 litri al giorno di acqua pro-capite. Per una qualità di vita ragionevole e un buon livello sanitario fino a 80 litri al giorno.
Materie prime: la superficie forestale italiana è di 10.467.533 ettari, le sugherete ne coprono circa 99 mila con una produzione annua di sughero pari a 11 mila tonnellate (che costituisce il 3,1% delle produzioni mondiali).
Tutti i giorni usufruiamo in maniera inconsapevole dei benefici offertici dagli ecosistemi naturali.
Funghi, batteri e vermi aiutano a trasformare la materia prima in fertile terreno, che rappresenta il substrato fondamentale per lo sviluppo della vegetazione. La rigenerazione del suolo è infatti fondamentale per la fertilità dei suoli del Pianeta, e di conseguenza anche per l'agricoltura. E quindi per la nostra alimentazione.
Ma questo è solo l’inizio: da qualche tempo la scienza sta cominciando a individuare metodi di valutazione per considerare il valore economico della biodiversità.
Una ricerca pubblicata su Nature nel 1997 riporta che nel 1996 il prodotto mondiale lordo, ossia la ricchezza economica data dall’utilizzo, dalla mobilitazione, dalla trasformazione e dalla modificazione delle risorse naturali, si aggirava intorno ai 28 mila miliardi di dollari; nello stesso anno il valore economico prodotto solamente da una parte dei servizi forniti dagli ecosistemi è stato di circa 33 mila miliardi di dollari.
Nel 2000 una stima più approfondita pubblicata sulla rivista Ecological Economics ha fatto impennare tale valore a 180 mila miliardi di dollari annui.
Si tratta di dati molto approssimativi, ma che rendono l'idea dell'importanza dei servizi forniti dagli ecosistemi, come la regolazione del clima e della composizione dei gas atmosferici, il controllo dell'erosione, la produzione del cibo, i servizi offerti dall’impollinazione, la formazione del suolo. un intero programma di ricerca internazionale. il teeb (the economics of ecosystems and biodiversity, l’economia degli ecosistemi e della biodiversità), ha fornito un’ampio quadro ed una vasta documentazione sul valore della natura anche da un punto di vista economico.
Eppure l’economia attuale non considera affatto il corretto funzionamento della natura e dei sistemi naturali come bene da tutelare, nè come fondamentale valore economico. Un approccio da cambiare radicalmente, se vogliamo che l'uomo continui a beneficiare a lungo temine di tutti i servizi offerti gratuitamente dalla natura.
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