Capita raramente di consigliare un libro di cucina come un'utile guida per il giardinaggio. Il merito va agli autori, Cristina Bay e Gottardo Bonacini, due appassionati che hanno fatto una professione del proprio sapiente bricolage.
Il giardiniere goloso (Ponte alle Grazie, pp. 320, euro 16) distribuisce consigli e ricette sulle erbe e gli ortaggi che vale la pena di coltivare in terrazzo o nell'orto.Il primo suggerimento è per tutta la famiglia delle zucche e zucchine , ma tra i quarantuno ortaggi segnalati alcuni sono molto curiosi. Per esempio su una pergola si può far crescere il fagiolo kondor, un cannellino resistente, da seminare a marzo, in posizione soleggiata, a una profondità di almeno trenta centimetri.
Dopo tre mesi avrete un po' d'ombra e molta materia per fare zuppe o insalate. Da non trascurare è il rabarbaro. Non solo è perenne, ma è bellissimo. Il gambo rossastro e le foglie arricciate si fanno notare. Cresce meglio vicino a un corso d'acqua; ha bisogno di un buon drenaggio al fondo di una buca di sessanta centimetri per sessanta, su uno strato di concime naturale.
Se ne fate una coltivazione abbondante avrete una macchia di verde, o una bordura alta un metro da cui trarre cose succulente per la tavola. Se usate la varietà che consigliano gli autori, la Dissectum, vi regalerete delle foglie ancora più ornamentali, da coltivare anche in vaso. L'altro protagonista è il carciofo, che fiorisce in estate di blu viola. Sono piante grandi, da mettere ben distanziate.
Ma nessuno vieta di rubare qualche centi-metro di terra per dedicarlo a una rosa. In Toscana si approfitta del fatto che sia la rosa che il carciofo non richiedono acqua abbondante per creare delle aiuole molto decorative.
Il giardiniere goloso (Ponte alle Grazie, pp. 320, euro 16) distribuisce consigli e ricette sulle erbe e gli ortaggi che vale la pena di coltivare in terrazzo o nell'orto.Il primo suggerimento è per tutta la famiglia delle zucche e zucchine , ma tra i quarantuno ortaggi segnalati alcuni sono molto curiosi. Per esempio su una pergola si può far crescere il fagiolo kondor, un cannellino resistente, da seminare a marzo, in posizione soleggiata, a una profondità di almeno trenta centimetri.
Dopo tre mesi avrete un po' d'ombra e molta materia per fare zuppe o insalate. Da non trascurare è il rabarbaro. Non solo è perenne, ma è bellissimo. Il gambo rossastro e le foglie arricciate si fanno notare. Cresce meglio vicino a un corso d'acqua; ha bisogno di un buon drenaggio al fondo di una buca di sessanta centimetri per sessanta, su uno strato di concime naturale.
Se ne fate una coltivazione abbondante avrete una macchia di verde, o una bordura alta un metro da cui trarre cose succulente per la tavola. Se usate la varietà che consigliano gli autori, la Dissectum, vi regalerete delle foglie ancora più ornamentali, da coltivare anche in vaso. L'altro protagonista è il carciofo, che fiorisce in estate di blu viola. Sono piante grandi, da mettere ben distanziate.
Ma nessuno vieta di rubare qualche centi-metro di terra per dedicarlo a una rosa. In Toscana si approfitta del fatto che sia la rosa che il carciofo non richiedono acqua abbondante per creare delle aiuole molto decorative.
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