Tiglio selvatico, albero bello, resistente e frugale, molto ornamentale, che predilige l'ombra. .

Originaria dell'Europa e del Caucaso. Lo si distingue dal Tiglio nostrano (Tilia platyphyllos) per le foglie più piccole, la forma asimmetricamente cuoriforme e la presenza nella pagina inferiore sulle ascelle delle nervature, di ciuffetti bruno rossastri.

Caratteristiche generali.

Dimensione e portamento:
Albero alto fino a 30 metri,chioma arrotondata.

Tronco e corteccia:
Tronco diritto, prima grigiastro e liscio, poi rugoso e solcato.

Foglie:
Foglie lunghe 3-9 cm , base asimmetricamente cuoriforme e apice acuminato, margine finemente seghettato; pagina superiore verde scuro e un po' lucido, pagina inferiore glaucescente, glabra a parte piccoli ciuffi di peli cotonosi bruno rossastri alle ascelle delle nervature.

Strutture riproduttive:
Fiori giallognoli, profumati, in gruppi penduli di 4-15 fiorellini, dotati di brattea aliforme. I frutti sono piccoli acheni ovoidali che quando si staccano utilizzano la brattea alata per essere trasportati dal vento.


Usi.

Il legno di Tiglio selvatico è tenero, uniforme e di facile lavorazione. Viene utilizzato per sculture. I fiori sono ricchi di oli essenziali e vengono utilizzati per preparare infusi calmanti.

Classificazione, origine e diffusione

Divisione: Spermatophyta
Sottodivisione: Angiospermae
Classe: Dicotyledones
Famiglia: Tigliaceae

E’ una pianta molto longeva e pollonante alla base anche se non viene stimolata da tagli o riduzioni della chioma. Il tronco è robusto con corteccia liscia e macchiettata che da grigio bruna in età giovanile si fa poi grigia, con solchi longitudinali poco profondi. La chioma è ampia, sub globosa, e la crescita che pur non essendo rapida mantiene un buon ritmo per moltissimi anni.

I rami giovani sono glabri e lucidi, prima verdi olivastri e poi bruno rossicci, con gemme rossastre, ovoidi globose. Le foglie sono ovate sub-orbicolari a volte asimmetriche, leggermente appuntite all’apice, con la pagina superiore verde scuro, liscia, con le nervature terziarie non evidenti, e la pagina inferiore verde chiaro o glauca con peli bruni all’ascella delle nervature.

Il margine è serrato e la lunghezza fogliare va da 3 a 9 cm, con foglie più grandi nei polloni che nei rami adulti. La fioritura avviene con due settimane di ritardo rispetto al Tiglio nostrano, da metà giugno a metà luglio, con infiorescenze sorrette da una lunga brattea. Ogni infiorescenza conta 5-15 fiori bianco giallognoli con ovario tormentoso e numerosi stami, poco profumati, con sepali di 3 mm e petali di 3-8 mm.

L’impollinazione è entomofila, e il nettare della pianta molto mellifero. I frutti di 5-6 mm sono sub-globosi con pericarpo membranoso con cinque costolature appena accennate, grigiastro e tormentoso a maturità, ovvero nel mese di ottobre.


La dispersione dei semi avviene a opera del vento durante tutto l’arco dell’inverno. L’apparato radicale all’inizio è a fittone, poi poco a poco diventa più ampio ma sempre robusto, con grosse radici sia approfondite nel terreno che in superficie. Si ibridizza con il Tiglio nostrano.


Clima e terreno.

foglie tiglio selvatico Il Tiglio selvatico dovrebbe essere presente in tutta la nostra penisola con l’esclusione di Puglia, Sicilia e Sardegna, anche se in Umbria la sua presenza pare incerta. Avendo esigenze climatiche di tipo più continentale che mediterraneo è maggiormente presente al Nord, mentre al Centro e al Sud è più rappresentata la sua forma ibrida con il Tiglio nostrano.

E’ diffuso tra i 100 e i 1700 m sul livello del mare, e tollera forti escursioni climatiche. E’ presente in piccoli gruppi in boschi con Rovere, Frassino, Carpino, Cerro, Faggio e Abete bianco.

Predilige terreno fresco e profondo, ricco in humus, non tollera terreni argillosi e compatti o sabbiosi. Sui terreni acidi soppianta del tutto il Tiglio nostrano che non tollera l’acidità del suolo. Resiste meglio del Tiglio nostrano all’aridità estiva, comunque esige umidità d’aria e di suolo e esposizioni in mezzombra essendo pianta sciafila.

Parassiti e malattie.

Tra le malattie a cui é sensibile il Tiglio selvatico ricordiamo la carie del legno, i marciumi radicali, il cancro, l’antracnosi, la cercosporiosi, e l’oidio. I parassiti principali che possono attaccare la pianta sono i rodilegno, vari insetti defogliatori, gli afidi e gli acari.

Caratteristiche del legno.

Il tiglio selvatico non ha legno durevole, ma dato che è bello e facile da lavorare viene usato per produrre sculture e in ebanisteria e modellistica. Viene usato anche per la produzione di carboncini da disegno. Non è un buon combustibile.


Varietà.

Segnaliamo l’ibrido tra Tilia cordata e Tilia dasystyla, chiamato “T.x euchlora K. Koch”, noto dal 1860 e diffuso tra la Crimea e il Caucaso e l’Iran, con un bel portamento e poco appetito dagli afidi, quindi più utilizzabile in contesti urbani dove è necessario evitare l’imbrattamento dei marciapiedi e delle automobili. Esiste inoltre l’ibrido “Tiglio intermedio”, risultato dell’incrocio tra Tilia cordata e Tilia platyphyllos, con caratteristiche intermedie tra le specie originarie, molto diffuso soprattutto al centro e al sud in Italia.




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