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Vini e vitigni d’Italia: Teroldego il principe dell'enologia trentina.

Il Teroldego è il principe dell'enologia trentina. Vitigno di origine autoctona. Dà un vino di carattere ideale per l'invecchiamento. Di colore rosso rubino intenso; il bouquet richiama la viola; il gusto è caldo, asciutto e corposo.

Il vino Teroldego, meglio conosciuto come Teroldego Rotaliano, dall'omonima DOC in provincia di Trento, viene prodotto a partire dall'omonimo vitigno, autoctono della zona conosciuta come Campo Rotaliano o Piana Rotaliana, situata a Nord del Trentino, alle porte dell’Alto Adige.

E' una pianura alluvionale formata dall’Adige e dal Noce, un'area di soli quattrocento ettari che definisce un triangolo il cui vertice è il valico della Rocchetta, all’imbocco della Val di Non, ed i cui lati sono le imponenti pareti rocciose che vi si gettano a strapiombo.

Il sottosuolo è caratterizzato da ghiaia e ciottoli alluvionali dei materiali più disparati, che contribuioscono alla formazione di un sottosuolo ricchissimo di scheletro. L'unicità climatica della Piana Rotaliana è dovuta anche alle alte montagne che la circondano: queste pareti rocciose proteggono le viti dai venti freddi e trattengono il calore estivo.

Il Teroldego ha trovato qui un habitat particolarmente favorevole, in particolare nei comuni di Mezzacorona, Mezzolombardo e San Michele all'Adige.
teroldego rotaliano
Da qualche tempo però la sua coltivazione si va estendendo anche ad altre zone anche se il Teroldego, essendo una varietà altamente sensibile alle condizioni pedoclimatiche, sembra svilupparsi e dare risultati eccellenti solo nella Piana Rotaliana. Il Teroldego è un vino rosso di colore non troppo marcato quando è giovane, e che tende a divenire più intenso, quasi scuro, dopo aver passato qualche anno in cantina, dove può tranquillamente riposare fino a dieci anni.

Il Teroldego ha profumi fruttati, di more, mirtilli e lamponi appena raccolti. Con il tempo i profumi tendono ad amalgamarsi ma il Teroldego non perde il suo carattere che rimane deciso, solido e armonioso. Il Teroldego può accompagnare molti piatti, idealmente portate a base di carni, soprattutto arrosti, ma anche formaggi di media stagionatura.

Il teroldego è un vitigno a bacca nera coltivato quasi esclusivamente in Trentino, nella zona denominata Piana Rotaliana, cui fanno capo i comuni di Mezzocorona, Mezzolombardo e la frazione di Grumo nel comune di San Michele all'Adige.

La foglia è grande, pentagonale e trilobata; il grappolo è medio-grande, allungato e piramidale, talvolta cilindrico, a volte alato, mediamente compatto; l'acino è di media grandezza, rotondo, con buccia di colore nero bluastro, spessa, coriacea e molto pruinosa. La produttività è elevata.

Questo vitigno, di antiche origini, pare sia arrivato in Trentino dal veronese (zona del lago di Garda) dove era conosciuto come Tirodola, dal sistema di impianto con tutori denominati tirelle. Per altri sia l'origine che il nome sarebbero invece da far risalire al Tirolo. Comunque se ne hanno notizie documentali certe solo dall'inizio del XIX secolo.

L'analisi del DNA ha rivelato caratteristiche genetiche comuni al Lagrein, al Marzemino e al Syrah, antichissimi vitigni di origini medio-orientali.

Dalle uve Teroldego si ottiene un vino di colore rubino carico con riflessi porpora; il profumo è vinoso, e si possono percepire odori di viola e lamponi, ma anche di ciliegie e mandorle; il gusto, secco, è strutturato, poco tannico, piuttosto acido, non molto alcolico.
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2 commenti:

  1. Nasce da uve di grandissima qualità e da un attento processo di vinificazione, studiato per ottenere un Teroldego Rotaliano autentico, di grande bevibilità.

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    1. Consacrato tra le stelle dell’enologia nazionale, è un vino che stupisce ed emoziona per la sua vivacità, raffinata morbidezza e complessità. Grazie dal tuo commento.

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