Il rosmarino, Rosmarinus officinalis, cresce senza tante cure, basta sistemarlo in terreni ben drenati, assicurargli una posizione riparata e soleggiata ed evitare eccessive irrigazioni.
Se puntate però a raccolti frequenti e abbondanti sarà necessario rinnovare la sua coltivazione sostituendo via via le vecchie piante lignificate e meno produttive, con altre più giovani. Niente paura, si può fare tutto da soli e in totale economia, vediamo come.
Sfruttando la capacità del rosmarino di moltiplicarsi per talea, da ogni pianta esistente ne potrete creare di nuove. Saranno sufficienti dei piccoli vasi (10 cm - 12 cm di diametro) e del terriccio.
Operate in primavera, se la vostra zona si caratterizza da inverni freddi, o in autunno, se il clima è mite, questo per evitare condizioni ambientali estreme che potrebbero compromettere il risultato del vostro lavoro.
Prelevate dal vostro arbusto dei giovani rami, lunghi non più di 20 cm, ed eliminate delicatamente tutte le foglie poste nei 5 cm alla base. Riempite i vasi con del terriccio ben sminuzzato o, in alternativa, con del normalissimo terreno, l’importante è che sia sufficientemente sciolto da garantire un opportuno drenaggio, se troppo pesante addizionatelo con agriperlite o sabbia di fiume nella misura del 30%.
Interrate quindi solo la parte defogliata dei rami posizionandone al massimo 3 per ogni vaso, ben distanziati tra loro.
Per circa un mese bagnate con una frequenza tale da mantenere sempre moderatamente umido il terreno, in questo modo favorirete l’emissione delle radici. Trascorsi 30 giorni le talee avranno attecchito e potrete ridurre le annaffiature al bisogno, ovvero quando il substrato sarà quasi secco. Procedete alla messa a dimora definitiva dopo un anno, in primavera per le aree a clima freddo, in autunno per quelle miti.
Potete iniziare a prelevare le talee a partire dal terzo anno di vita della pianta mentre se ne consiglia l’estirpazione intorno al decimo anno di età.
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