Cosa fare in giardino a Maggio?

Manutenzione.
    Per stimolare la vigoria delle piante d’appartamento durante la ripresa vegetativa concima con Baycote Universale o Bayfolan piante Verdi.
    In caso di presenza di muschio nel prato arieggialo e, se il problema persiste, usa Natria Erbicida da distribuire con l’annaffiatoio dove il muschio è presente.
    Per il contenimento di alghe e muschio sui vialetti e camminamenti applica Natria Erbicida Pronto Uso.

Potatura.
    E’ il momento di potare la cima delle siepi da bordura per favorire il ricaccio laterale (Lauroceraso, Piracanta, Ligustro, ecc...) e di eliminare i rami secchi senza foglie.
    Sfronda ed elimina i rami vecchi nelle specie rampicanti come l’edera o il falso gelsomino (Rhyncospermum)

Coltivazione.
    E’ possibile impiantare specie bulbose a fioritura estivo-autunnale come giglio, gladiolo, fresia e amarillys.
    A fioritura terminata è possibile dissotterrare bulbose autunnali come crocus e tulipani.
    Entro maggio va conclusa la semina e il trapianto all’aperto di pomodoro, melanzana, peperone, cetriolo, melone, zucca, anguria, fagiolo, fagiolino e altri legumi. In caso di presenza di larve nel terreno che potrebbero danneggiare le piantine applica Teflustar, il geoinsetticida che nutre e protegge.
    Elimina le infestanti con la zappa tra gli ortaggi, per evitare la competizione per l’acqua, la luce e i nutrienti.

Impianto.
    In questo mese è possibile ancora impiantare specie arboree ed arbustive. Per un corretto trapianto è necessario ricavare e una buca commisurata alle dimensioni del pane di terra o delle radici della pianta. Sul fondo della buca è utile distribuire Bayfolan Natria, concime di origine naturale che oltre a nutrire la pianta stimola la fertilità del suolo. È molto importante che le radici della pianta non siano a contatto diretto con letame, se preferite usare quello.
    Nel caso di impianto di colture acidofile arbustive, come i rododendri, o da frutto come i mirtilli utilizzare torba acida e un concime dedicato come Baycote Acidofile.
 
Trattamenti.
    In questo periodo è importante monitorare la presenza di funghi tipici della primavera nel frutteto (ticchiolatura del melo, bolla del pesco, monilia) o nell’orto (peronospora, mal del piede, oidio, botrite) ed eventualmente effettuare trattamenti. E’ importante considerare che i fungicidi di copertura assicurano una protezione della vegetazione in funzione dell’andamento climatico per 7-10 giorni (ad esempio Cupravit Blu WG, Syllit Flo, Serenade Natria, Teldor Plus), mentre quelli sistemici per 10-14 giorni (Folicur SE, R6 Bordeaux, Melody Compact, Previcur Energy, Aliette).

    E’ possibile controllare gli afidi con un prodotto specifico come Confidor o Neem-Azal mentre in caso di larve come la carpocapsa sui fruttiferi o la cavolaia sugli ortaggi applicare prodotti abbattenti come Decis Jet, Decis Energy o naturali come Piretro Actigreen e Success.

    In caso di presenza di lumache nell’orto distribuire Natria Lumachicida o Mesurol M Plus E’ utile eliminare le infestanti nel giardino o nel frutteto rimuovendole a mano o distribuendo un erbicida totale come Rasikal Quick o Natria Erbicida.

 
 
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Invasive e dannose, le erbe infestanti costituiscono uno dei problemi maggiori nel giardinaggio; si sono adattate a sopravvivere e crescere ovunque. Anche il giardino meglio curato non rimane esente dal problema delle infestanti e, se non trattato, verrà ricoperto da queste erbacce in breve tempo. 

Le erbe infestanti vengono raggruppate in due categorie principali:

Specie annuali

Crescono da seme e maturano nel corso di una stagione. Prima di seccare, diffondono i semi che germineranno la stagione successiva. Crescono in fretta e producono un enorme quantitativo di semi che rimangono nel terreno per molti anni. Alcune specie, come la Stellaria media, possono completare più cicli vitali nel corso dell’anno. E' necessario eliminarle prima della fioritura. In genere questo tipo di infestanti sono controllate con diserbanti sistemici (es. Rasikal Quick, Greenex e Dicotex) o di contatto (es. Natria Erbicida).

Specie perenni.

Possono vivere per molti anni e  sopravvivono all’inverno accumulando sostanze di riserva nelle radici, rizomatose o fittonanti. Proprio le radici sono il loro organo di propagazione: in primavera infatti da queste germogliano nuove foglie e le normali operazioni di lavorazione del terreno, rompendo le radici, favoriscono la loro diffusione. In genere questo tipo di infestanti sono controllate con diserbanti sistemici (es. Rasikal Quick, Greenex e Dicotex)
Ecco di seguito alcune delle piu' frequenti infestanti di un giardino con le loro principali caratteristiche:

Farinello comune (Chenopodium album).

Cosa Cercare: è una specie annuale, alcune volte con steli screziati di rosso, con foglie di colore verde pallido, ovali, e grappoli di fiori color verde pallido. Un tempo era utilizzato come verdura, finchè, nel secolo XVI, non vennero introdotti gli spinaci.
Dove Guardare: su bordi e nelle aiuole

Convolvolo (Convolvulus spp, Calistegia sepium).

Cosa Cercare: è una specie erbacea perenne rampicante, che può raggiungere 3 m, producendo fiori a forma di campanella larghi, bianchi o rosa, tra giugno e settembre. Può soffocare altre piante attorcigliando i suoi steli su di esse. Sviluppa steli rampicanti a partire dalle radici nel suolo e da seme. Può essere rimossa tramite vanga, ma residui anche piccoli di radice rimasti nel terreno daranno origine a nuove piante nel giro di poco tempo.
Dove Guardare: su bordi e nelle aiuole 
 


Ranuncolo (Ranunculus spp).

Cosa Cercare: è una specie erbacea perenne, con steli e radici striscianti e lunghi, che possono costituire un problema serio nei prati e nelle aiuole. Ha foglie triangolari costituite da tre segmenti lobati. Nei prati forma rosette appiattite di foglie che ostacolano le falciatrici. E’ una specie molto aggressiva, che può colonizzare ampie aree.
Dove Guardare: su aiuole, bordure e prati

Poa (Poa spp).

Cosa Cercare: è una specie erbacea annuale che si sviluppa da seme. Crea chiazze gialle nel prato e anche se tagliata bassa riesce ad andare a fiore con pannocchie di pochi centimetri. Può diventare una scocciatura in quanto produce semi tutto l’anno.
Dove Guardare: cresce spontanea sui prati, ma anche su aiuole e sentieri 

Ortica (Urtica dioica).

Cosa Cercare: è una specie erbacea perenne che si sviluppa da radici rimaste nel suolo. Le sue foglie sono urticanti e quindi da rimuovere con i guanti. Propspera nei terreni ricchi in azoto quindi se vengono sparsi liquami è facile trovarla. 
Dove Guardare: su bordi e nelle aiuole

Trifoglio (Trifolio spp).

Cosa Cercare: è composto da tre (talvolta quattro!) foglie lobate di colore verde brillante. E’ una specie erbacea perenne e rappresenta il principale rompicapo nei prati, in quanto è molto aggressiva e, soprattutto nei periodi di siccità, compete con le specie del prato, più deboli. Fiorisce tra maggio e settembre, si diffonde per seme e può colonizzare ampie aree in poco tempo.
Dove Guardare: su prati, aiuole, bordure.

Margherite (Bellis perennis).

Cosa Cercare: le margherite possono migliorare ma anche rovinare un prato, dipende dai punti di vista. Poche margherite non costituiscono un problema, ma diffondendosi per seme, possono colonizzare un prato molto velocemente. La pianta è una rosetta schiacciata al suolo, con foglioline di forma ovale oblunga, difficile da rimuovere con le normali operazioni di sfalcio. 
Dove Guardare: su prati, aiuole, bordure, sentieri 

Equiseto.

Cosa Cercare: è una specie perenne e invasiva; i suoi steli si estendono nel suolo per metri e si trova frequentemente lungo i corsi d'acqua. E' di difficile controllo poiché è una pianta primordiale.
Dove Guardare: su aiuole e bordure, soprattutto vicino a zone umide 

Piantaggine (Plantago).

Cosa Cercare: è una specie perenne sempreverde che si diffonde per seme e compare ovunque! E’ caratterizzata da foglie spesse e spadici (pannocchiette) apicali di fiorellini. Ha radici molto robuste ed è molto difficile da estirpare a mano.
Dove Guardare: in aiuole, bordure e prati

Muschio.

Cosa Cercare: è una specie primitiva, che ricopre il suolo e si sviluppa soprattutto in aree umide. Può svilupparsi in ogni tipo di suolo, specialmente sotto alberi e siepi, ma anche nei prati.
Dove Guardare: su aiuole e bordure, lungo siepi, sentieri e stradine 

Tarassaco (Taraxacum officinalis).

Cosa Cercare: è costituito da una rosetta di foglie verde scuro che partono dal suolo, con caratteristici fiori gialli in estate, che diventano i famosi "soffioni". Le foglie si sviluppano a rosetta creando dei buchi sul prato e i semi si diffondono col vento. Possiede radici fittonanti e difficili da estirpare.   
Dove Guardare: su prati, aiuole, bordure, strade
 
 
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Ci sono molti modi per propagare le rose: per divisione, per seme, per talea legnosa o per propaggine.   

Per seme si possono ottenere risultati varia

bili: è ideale se si vogliono ottenere nuovi tipi di rose, anche se non sempre si ottengono fioriture abbondanti. I metodi migliori sono la propagazione per talea e per propaggine.  

Propagazione per talea.
Anche un giardiniere alle prime armi riuscirà a moltiplicare con facilità una pianta di rosa per talea. 

Le talee vanno prelevate durante il periodo di dormienza della pianta, ossia dopo la fioritura, e quando non sussiste più il pericolo di gelate. Meglio durante l’autunno. 

Tagliare una porzione di stelo lunga 15-25 cm; lasciarvi solo 2-3 foglie tra le più robuste ed eliminare tutte le altre più deboli, i germogli, i boccioli, i fiori e le spine. Per facilitare e stimolare l’emissione delle radici, immergere la parte basale della talea in una polvere di ormone radicante facilmente reperibile in un garden center. 

Questa tecnica è utilizzabile per rose rampicanti, rose a cespuglio e varietà in miniatura.   

Propagazione per propaggine.
Alcuni tipi di rosa vengono riprodotti preferibilmente per propaggine, soprattutto le rose rampicanti, dotate di steli lunghi e flessibili. 

A inizio estate, prelevare uno stelo abbastanza flessibile, piegarlo verso il basso mantenendolo attaccato alla pianta e sotterrarlo. Ancorarlo al terreno con ganci o uncini, in modo da mantenere l’apice dei germogli in posizione eretta. Le radici spunteranno la primavera successiva quando sarà possibile staccare la nuova piantina da quella d’origine.  
  
Propagazione per innesto.
La maggior parte delle rose in commercio è stata innestata; l’innesto è una delle più antiche modalità di propagazione della rosa. 

L’unione di un portinnesto robusto e di una marza prelevata da una bella rosa, darà origine a una pianta che offrirà fioriture stupende e abbondanti. 

Per innestare una rosa, iniziare con la scelta, in autunno, di gemme robuste nella porzione mediana di uno stelo. Le gemme verranno prelevate durante la fase di dormienza e innestate su una sezione di portinnesto alta 10-20 cm. Utilizzare un portinnesto vigoroso la cui corteccia si distacca facilmente dal legno. 

Per ottenere i migliori risultati, seguire i seguenti consigli:
1 – con un coltellino pulito e affilato, fare un’incisione di 1.5-2 cm nel portinnesto per 2/3 della circonferenza dello stelo;
2 – la gemma da innestare deve essere prelevata dalla rosa di provenienza incidendo 1 cm al di sopra e al di sotto della stessa;
3 – con delicatezza, sollevare i lati dell’incisione fatta sul portinnesto e inserirvi la gemma prelevata dalla marza;
4 – fissare saldamente e legare la gemma al portinnesto in cui è stata applicata, utilizzando una fascetta apposita.
Dopo 2-3 giorni, portinnesto e marza si saranno saldati.
I portinnesti più frequentemente utilizzati per l’ottenimento di rose robuste sono la Rosa Canina, la Rosa Rugosa, la Rosa Multiflora e la Rosa Laxa.



 
 
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Origine
Originario dellʼAsia centro-occidentale; nell'antichità lo scalogno era usate come cibo: resti di queste liliacee sono stati trovati negli insediamenti cananei (XV-XIII secolo a.C.) dell'età del bronzo anche se si ritiene che la coltivazione vera e propria abbia avuto inizio più tardi.

Lo scalogno è caratterizzato da apparato radicale fascicolato e foglie che nella parte basale si ingrossano e formano la parte commestibile. Eʼ coltivata come annuale ma in natura ha ciclo biennale. Ha fiori ombrelliformi di colore bianco-giallastro o rosa. Lo scalogno sono formate da diversi strati ricchi di sostanze di riserva, allʼesterno ricoperti da una sottile membrana.

Come Coltivare
Lo scalogno da consumo fresco va seminato in semenzaio in settembre-novembre o in febbraio-marzo e quindi trapiantate in ottobre-dicembre o in marzo-aprile, alla distanza di 15-20 cm sulla fila e 30 cm tra le file. La profondità di semina è di 0,5-1 cm. Predilige un clima temperato caldo con temperature di 15-23°C,  anche se riesce ad adattarsi al freddo.
  
Lo scalogno da consumo fresco va seminato in semenzaio in settembre-novembre o in febbraio-marzo e quindi trapiantate in ottobre-dicembre o in marzo-aprile, alla distanza di 15-20 cm sulla fila e 30 cm tra le file. La profondità di semina è di 0,5-1 cm. Predilige un clima temperato caldo con temperature di 15-23°C,  anche se riesce ad adattarsi al freddo.

Il trapianto va effettuato quando le piantine hanno emesso 4-5 foglie; quello autunnale interrando le piantine fino al colletto, mentre per quello primaverile è sufficiente deporle in piccoli solchetti.
Pianta che gradisce terreni ben drenati con pH tra 6.0-7.5. Eʼ molto esigente in fatto di concimazione, in particolare potassica e fosforica: alla preparazione del terreno si interviene con Bayfolan Multi Orti e  Giardini (30 g/m²); occorrono poi altre due concimazioni (con 20 g/m² di prodotto ciascuna), la prima allo stadio di 2-3 foglie, la seconda allʼingrossamento del bulbo. In alternativa, durante la vegetazione, utilizzare il Bayfolan  Pro Universale, concime a cessione immediata, a 15-20 g/m². Eʼ da evitare lʼuso di letame. Occorre bagnare spesso ma moderatamente in quanto la pianta è sensibile sia alla mancanza che allʼeccesso di acqua. Prima della raccolta, quando le foglie ingialliscono, va fatta la piegatura.
 
Tra aprile e luglio si raccoglie lo scalogno da consumo fresco mentre, in luglio-agosto, quando si sono seccate le foglie, quelle autunno-vernine da conservazione. Per conservare lo scalogno durante lʼinverno si fanno essiccare al sole i bulbi con le loro foglie, poi si lasciano al coperto, in luoghi caldi e aerati, per 10-15 giorni e infine si appendono in un luogo asciutto con temperatura di 3-4°C.

Lo sapevi? Cursiosità sullo Scalogno
Tra aprile e luglio si raccoglie lo scalogno da consumo fresco mentre, in luglio-agosto, quando si sono seccate le foglie, quelle autunno-vernine da conservazione. Per conservare lo scalogno durante lʼinverno si fanno essiccare al sole i bulbi con le loro foglie, poi si lasciano al coperto, in luoghi caldi e aerati, per 10-15 giorni e infine si appendono in un luogo asciutto con temperatura di 3-4°C.Ha azione antibatterica e antinfettiva e stimola la funzionalità renale favorendo l'eliminazione delle scorie azotate. Contiene sali minerali e le vitamine A, B1, B2 e C. I solfossidi sono composti aromatici presenti nello scalogno e cipolle che ne determinano lʼodore caratteristico e sono anche la causa della lacrimazione degli occhi perché si combinano con un enzima che viene rilasciato abbondantemente a causa del taglio, la allinasi, producendo acidi solfenici e propilenossido, un gas volatile, che si trasforma in acido solforico a contatto con l'umore acquoso presente sul bulbo oculare.

Con la produzione di lacrime lʼocchio si difende dallʼacido solforico, peraltro non dannoso per lʼocchio stesso per la sua bassissima concentrazione. Il segreto per non lacrimare? Tagliare le cipolle sotto l'acqua corrente.
 
 
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1.- Piante medicinali in fitoterapia


Le piante hanno una diversità biochimica molto più ricca degli animali e almeno i quattro quinti dei metaboliti secondari oggi conosciuti sono di origine vegetale.
La spiegazione di questo fenomeno risiede probabilmente nel fatto che le piante sono vincolate al suolo e devono evolvere una molteplicità di meccanismi di adattamento. I prodotti del metabolismo secondario sono in pratica gli intermediari con cui gli organismi vegetali comunicano con l’ambiente che li circonda, con lo scopo di trovare le condizioni più adatte per poter vivere, convivere, sopravvivere e riprodursi.
 
2.- Malattie e cure delle piante.


Anche se dedichiamo molte cure alle nostre piante, spesso queste si ammalano: bisogna sapere individuare con precisione il motivo per cui soffrono per porre rimedio nel migliore dei modi; ma come fare per capire da che cosa sono affette le nostre piante?
Malattie e cure.
Una pianta sempre ben curata è sicuramente più resistente alle malattie ma non è certo che non si ammali.
Ti illustriamo in che modo individuare il problema e i suoi sintomi, quali piante devi proteggere e come debellare gli attacchi parassitari.
 
3.- La regina della notte, quindi i fiori seguono l'orologio.


Per chi è nottambulo, e può apprezzare la Regina della notte, di cui parliamo a fianco, c'è un'altra meraviglia da coltivare, la Bella di notte o Ipomea mexicana, che non passa facilmente l'autunno, e ancor meno l'inverno, all'aperto nel nostro clima.
Ma che, di stagione in stagione, da una bella fioritura bianca e leggermente profumata nel corso delia notte. Per chi non è nottambulo, o non abbastanza mattiniero, ecco un altro fiore che sì comporta seguendo un orologio personale. È la popolare Ipomea Morning Glory, che apre il suo calice blu nelle prime ore del mattino, per richiuderlo verso le nove, dieci. Conservatene i semi per rinnovare la coltivazione l'anno prossimo.

4.- Peperoni in technicolor, crudo nelle insalate, in pinzimonio o nella bagna caoda.


II peperone (Capsicum annuirti è un ortaggio proveniente dall'America del Sud. Comparso sulle tavole europee nel XVI secolo, oggi la sua coltivazione è molto diffusa in molti Paesi e in Italia.
Tra i peperoni più pregiati ricordiamo quelli dì Carmagnola, prodotto agroalimentare tradizionale e presidio slow food (da oggi, fino al 7 settembre, il paese ospita la tradizionale sagra).
Dì colore rosso o giallo, talvolta sfumato di verde, gusto dolce e pronunciato, i peperoni dì Carmagnola (Torino) si dividono in quattro tipologie a seconda della forma: il quadrato, il corno di bue, la trottola e il tumatìcot.
 
5.- Il «pomodoro da serbo» non va irrigato e si conserva fresco sino a primavera.

I pregi di questo tipo di pomodoro, coltivato da sempre nel sud Italia, fanno sì che trovi spazio negli orti familiari. Il problema sta nella difficoltà di reperire la semente.
II «pomodoro da serbo» è un ortaggio intimamente legato alla cultura alimentare del sud Italia. In passato questo ortaggio rappresentava l'unica fonte da cui si po­tesse attingere per il consumo fresco di pomodoro nel periodo autunno-invernale.
Non ha bisogno di irrigazioni, né di interventi antiparassitari e si conser­va allo stato fresco fino a primavera.
Questo pomodoro si trova prevalente­mente nelle regioni meridionali (Cam­pania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sici­lia) dove viene coltivato in piccoli ap­pczzamenti a partire dal livello del mare sino ai 500 metri di altitudine. 
 
 
6.- Mangiare Sano, Mangiare Bene: il grande e variegato mondo dell'alimentazione

Il grande e variegato mondo dell'alimentazione si divide in due capitoli che da sempre son ben distinti tra loro: l'aspetto gastronomico (mangiare è un piacere) e quello salutistico (mangiare bene o male dà salute o malattia)
In rete esistono ormai centinaia di siti internet e riviste che trattano di alimentazione.
Incredibilmente, nessuno riesce a trattare l'argomento in modo coerente, onesto e completo.
Le informazioni che si trovano hanno tre grandi difetti:
* Non sono coerenti perché spesso si contraddicono da sole (quello che oggi fa male domani fa bene...)
* Non sono complete perché chi le scrive non ha una visione ormai superata dell'alimentazione.
 
7.- Piante Aromatiche, ricche di oli essenziali.


Le piante aromatiche contengono sostanze di odore gradevole (aromi), ricche di oli essenziali, la cui funzione biologica si ipotizza possa avere funzione di difesa dagli insetti fitofagi, per i quali risultano repellenti; come stimolanti il metabolismo vegetale; nei fiori come attrazione per gli insetti pronubi, o semplicemente come inerti sostanze di scarto del catabolismo.
Nei vegetali la produzione di sostanze aromatiche può essere distribuita in tutta la pianta o localizzata in determinati organi, come:
  • Semi (pepe, anice, vaniglia, ginepro, caffè, etc.)
  • Bulbi o radici (cipolla, aglio etc.)
8.- 10 piante d’appartamento che ripuliscono l'aria di casa.

Piante-da-InternoDecorative ma non solo. Le piante d’appartamento contribuiscono a ripulire l’aria di casa.
Ecco quelle consigliate a chi vuole incrementare la propria riserva di ossigeno.
La formaldeide presente nel compensato e nella moquette. Il benzene di vernici e inchiostri. Persino l'acetone e l'etanolo, prodotti normalmente con la respirazione. L'aria delle nostre case è spesso piena di sostanze chimiche inquinanti, che possono essere eliminate scegliendo le piante d'appartamento adatte. Ecco dieci potentissimi (e graziosi) filtri naturali, in grado di rendere più sano l'ambiente in cui viviamo:
 
9.- Il Ficus, classico bonsai da interno, riesce a vegetare bene in ambienti poco luminosi e richiede pochissime cure per vivere in salute.

l genere Ficus appartiene alla famiglia delle Moraceae ed era già conosciuto ai tempi degli antichi romani, tanto che la propria denominazione affonda le sue radici etimologiche proprio in quel periodo storico.
Si compone di circa 600 specie, con il 90% di esse diffuse nelle regioni tropicali e subtropicali a clima caldo. Sono piante legnose dalle più svariate dimensioni che vanno dagli enormi Ficus benghalensis, alti alcune decine di metri fino ai piccoli rampicanti, quali i Ficus repens.
Il Ficus è composto da piante arboree o arbustive, talvolta quasi erbacee, sempre caratterizzate da un comune succo lattiginoso (il lattice) che fuoriesce quando vengono incisi il tronco o le foglie. Le foglie sono di molteplici tipi, alcune profondamente lobate, altre intere o a margini ondulati, altre ancora con pochi denti. Generalmente sono alterne e persistenti, raramente opposte, di consistenza piuttosto variabile, e differenti anche nella nervatura; fatto questo che facilita nella distinzione della specie.
 
10.- I fagioli di Pigna famosi per il loro gusto morbido e delicato.


Grazie alle recenti leggi comunitarie sulla denominazione d'origine,tra i legumi con il "marchio" c'è anche questa specialità, coltivata nell'entroterra ligure da oltre tre secoli.
• Famosi per il loro gusto morbido e delicato, questi fagioli hanno buccia sottile, il che consente una cottura rapida(20minuti),senza aggiunte nell'acqua per intenerirli.
• Secondo la tradizione pignasca, accompagnano solitamente piatti di carne (famosa è la capra con i fagioli), ma il loro gusto li rende ideali anche peraffiancare preparazioni di pesce.



 
 
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pero fioreLe origini precise del pero, coltivato da tempi antichi, non sono conosciute, anche se si pensa sia originario dell’Asia, in modo particolare della regione del Mar Caspio. 

Insieme al melograno, viene citato nell’Odissea di Omero.
Nei secoli XVI e XVII, i suoi frutti erano molto apprezzati dal re di Francia. 

Esistono numerose cultivars appartenenti a questa specie decidua: producono frutti di forma e dimensione variabili, da piccoli, ornamentali, a più grossi, con buccia colorata e polpa dolce.   

Ciclo colturale.
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Il pero, albero deciduo e vigoroso, può raggiungere l’altezza di 15 m, se lasciato crescere.
La corteccia è di colore grigio, mentre le foglie, ovali con picciolo lungo, sono di colore verde brillante nella parte superiore e più chiaro nella pagina inferiore. 

La fioritura inizia a fine marzo e dura circa tre settimane. I fiori sono di colore bianco, dotati di cinque petali, e riuniti in corimbi. In seguito alla fioritura, si formano i frutti, pronti per la raccolta da giugno a ottobre, in base alla varietà. Di solito le pere vengono raccolte prima che raggiungano la piena maturazione. Durante la maturazione la polpa diventa più morbida e dolce. Dopo la raccolta, le pere devono essere conservate in un luogo fresco. 
 
Come coltivare.
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Per ottenere i migliori risultati, piantare i peri in autunno, usando portainnesti che rendano la pianta meno suscettibile a stress e malattie. Le dimensioni della pianta dipenderanno dal portainnesto scelto.
Lasciare, tra una pianta e l’altra almeno 3 metri, per permettere loro di crescere e assicurare i nutrienti necessari a produrre un raccolto soddisfacente. 

Alcune varietà, come la Conference, sono autofertili, mentre la maggior parte delle cultivars sono auto-sterili. Ciò significa che necessita di almeno un’altra varietà, che fiorisca nello stesso periodo, per facilitare l’impollinazione incrociata e un buon raccolto. 

Il pero prospera in tutta Italia, anche se le varietà più precoci richiedono temperature calde. 

E’ una pianta robusta, che cresce in terreni a medio-impasto, non tollera terreni sabbiosi e argillosi. Quando innestato su cotogno mal si adatta su terrnei calcarei.Durante periodi di siccità, richiede annaffiature regolari, da ridurre a inizio fioritura. Preparare il terreno per tempo, con apporti di letame ben maturo o apportando Bayfolan Natria nella buca d'impianto. Bayfolan Natria, concime di origine naturale, oltre agli elementi nutritivi apporta Carbonio organico e microelementi che migliorano la fertilità del terreno poichè stimola i microorganismi nel suolo - dose 100 grammi per buca. I peri traggono beneficio da suoli fertili: concimare con Bayfolan Multi Orti e Giardini alla dose di 50 g per pianta al primo anno, e 100 g per pianta a partire dal secondo anno, incorporando bene il prodotto nel terreno circostante le radici della pianta. Dopo il terzo anno, apportare lo stesso prodotto, alla dose di 40 g/m2, prima della fioritura, un mese prima del raccolto e a fine inverno. 

Al fine di garantire un raccolto sano e di buona qualità, eseguire potature regolari. E’ una pianta vigorosa, e, se non potata regolarmente, si indebolisce. Diversi sono i rami fruttiferi (dardi, lamburde, brindilli e rami misti) e portano gemme a legno e miste. La potatura dei peri coltivati nei giardini va fatta rinnovando i rami a frutto e le lamburde, diradando e sfoltendo i rami in sovrannumero o la chioma fruttificante; in genere occorre asportare il 30-40%. Abate Fetel e Passa Cressana necessitano anche di accorciare le giovani branche generalmente ricche di gemme a fiore. 

Propagazione.
pero fiori
La propagazione per seme del pero è poco consigliabile in quanto dà origine a piante deboli e suscettibili a malattie. Alcune varietà possono essere riprodotte per talea, ma più comune è l’innesto; il portainnesto più utilizzato è il Cotogno, sul quale vengono innestate numerose varietà selezionate di pero. 

Lo sapevi? Curiosità sul Pero
Il legno di pero, molto duro edi colore bianco-rosato, viene utilizzato spesso dagli ebanisti.
Le pere sono molto utilizzate in cucina, particolarmente per la creazione di dolci e insalate; possono essere inoltre cotte al forno, fritte o ridotte in succhi.
Sono ricche in vitamina C e zuccheri, tra cui fruttosio: ideali per diete, apportano solo 65 calorie ogni 100 g. La vitamina C aiuta a mantenere la pelle giovane e liscia e stimola l’azione del sistema immunitario. Le pere sono ricche in fibra; aiutano a mantenere controllato il livello di zucchero nel sangue e la funzionalità del sistema digestivo, mantenendo basso il colesterolo.

Varietà di pere.
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Ci sono migliaia di cultivar di pere, le più conosciute sono:
  • Carmen – varietà precoce, con frutti di grosse dimensioni, di colore verde giallo con macchie rosse, succosi, a polpa gustosa. Produce molti frutti, che durano molto.
  • Coscia – produce pere di dimensioni medio-piccole, di colore verde brillante, polpa molto dolce. Raggiunge la maturità in tardo luglio.
  • Santa Maria – varietà estiva, abbastanza sugosa, molto produttiva. Si consuma da metà luglio fino a tardo ottobre.
  • William e William Rossa – producono frutti grossi, giallo dorati, con punteggiature rosse e rosso scuro. Hanno polpa sugosa, dolce e fragrante. Maturano in agosto.
  • Butirra Hardy – produce frutti ovoidali, dolci, con buccia verde bronzo, raggrinzita. Matura da fine agosto a metà settembre.
  • Conference – produce frutti di forma allungata, con buccia di colore variabile verde, giallo, arancione, polpa sugosa e fragrante. Matura in ottobre, ma per essere conservata al meglio va raccolta prima.
  • Abate Fetel – la sua forma si contraddistingue per il “collo” lungo, la buccia verde e la polpa molto sugosa. Matura a inizio settembre.
  • Decana del Comizio – è una delle varietà migliori, caratterizzata da frutti tozzi, molto grossi, con buccia giallo rossa, macchiata di marrone. Matura a fine ottobre; per essere conservata, andrebbe raccolta però prima, a settembre.
  • Kaiser – frutti grossi e allungati, con polpa dolce e sugosa di colore giallo-bianco. La buccia è rugginosa, di colore tendente al giallo bronzeo. Matura tra ottobre e novembre, ma per conservarla, è preferibile raccoglierla a settembre.
Avversità del pero:
  • Afidi
  • Cocciniglie
  • Carpocapsa
  • Tentredini
  • Psilla
  • Ricamatrici
  • Acari
  • Maculatura bruna
  • Oidio
  • Ticchiolatura
  • Colpo di fuoco batterico
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tulipanoIl tulipano viene comunemente associato all'Olanda, in realtà la pianta veniva coltivata più di 1000 anni fa nell'Impero Ottomano. I tulipani arrivarono ​​in Europa solo nel 16 ° secolo e a quel tempo avevano un aspetto molto diverso dalle varietà moderne oggi conosciute. Questo è dovuto in parte alla capacità del fiore di trasformarsi e adattarsi.

Ad oggi esistono oltre 100 specie di tulipani disponibili. Presentano grandi fiori vistosi, sono particolarmente graditi tanto per i loro colori vivaci, quanto per la loro forma unica.

Nel linguaggio dei fiori, il tulipano è visto come una dichiarazione d'amore. Si ritiene che il suo nome derivi dalla parola turca che indica il turbante.

La creazione di nuove cultivar e il mutamento di alcune è legata ad una virosi manifestatasi molti anni fa che provocò l’estinzione di numerose varietà di tulipani. Chi introdusse e studiò a lungo i tulipani nella città olandese di Leida fu Carolus Clusius.

Ciclo colturale.
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Diversi possono essere i modi di classificare le specie di tulipani. La principale è quella che considera il periodo di fioritura:
• tulipani a fioritura precoce
• tulipani a fioritura media
• tulipani a fioritura tardiva

In genere il periodo della fioritura va da marzo a maggio e in base alla varietà può durare anche più di un mese e mezzo. Piantando diverse specie di tulipani, è possibile ottenere una fioritura scalare nel tempo ottenendo quindi in ogni periodo un giardino pieno di colori. 

I tulipani sono disponibili in una vasta gamma di colori: bianco, viola, nero, rosa, giallo, albicocca e rosso. Uno dei colori non presenti è il blu. I petali oltre che a tinta unita possono essere anche striati, punteggiati o variegati.

In base alla specie i tulipani possono variare notevolmente in altezza da 15 cm fino a 75 cm.

Come coltivare.
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I Tulipani vanno piantati in autunno al fine di ottenere una fioritura primaverile, completando la messa a dimora nel mese di settembre e, nelle regioni più miti, al più tardi a novembre. Predilige terreni argillosi, fertili e ben drenati. Tutte le specie risentono degli eccessi di umidità e di ristagno idrico. Il terreno va preparato con largo anticipo, prevedendo l'aggiunta di fertilizzanti, se necessario. Una volta messo a dimora il bulbo, è da evitare l’utilizzo di concime perché questo ne può provocare la marcescenza.

I bulbi vanno messi a dimora a 10-15 cm sotto la superficie, variando la profondità a seconda della dimensione. Il bulbo necessita di un periodo di dormienza in luogo fresco  per poter avere una buona sopravvivenza  alle estreme variazioni di temperatura che si possono verificare nel periodo invernale. 

L’impianto va effettuato in una zona che riceve luce diretta del sole ma è necessario provvedere alla protezione dal vento

La distanza tra le piante va valutata in base al risultato visivo che si vuole ottenere, comunque è necessario avere almeno 10-25 cm di distanza tra le piante. Impiantando numerosi bulbi in una determinata area del giardino si può ottenere una fioritura massiccia.
  
Propagazione.
Anche se I tulipani sono piante perenni, la scarsa produttività del bulbo nella seconda annualità spinge molti giardinieri a considerarle delle annuali. La propagazione è per divisione. I germogli vengono rimossi dal bulbo principale una volta che il periodo di fioritura è giunto al termine e piantati immediatamente. I nuovi bulbi possono richiedere fino a 2 anni prima di arrivare a fioritura.

Lo sapevi? Curiosità sui Tulipani.
Senza dubbio, i Paesi Bassi sono la zona più famosa al mondo per la produzione di Tulipani. Al fine di aumentare la qualità dei bulbi, le piante vengono lasciate nel terreno per 2-3 anni e nel periodo di dormienza, vengono controllate periodicamente per verificare la presenza di nuovi germogli o radici che potrebbero sottrarre sostanze nutritive dal bulbo. L’estrazione dal terreno avviane meccanicamente estraendo ogni bulbo singolarmente al fine di ottenere bulbi di ottima qualità.
I tulipani e la prima "bolla speculativa" della storia.
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Nell’Olanda del seicento il tulipano fu oggetto di una vera e propria corsa speculativa tanto che causò la cosidetta “febbre dei tulipani”, la prima grossa bolla speculativa documentata della storia che causò il tracollo di numerose famiglie. 

Per capire come sia potuto accadere questo fenomeno va analizzata la struttura della società repubblicana olandese dell’epoca. In  quel periodo molto florido (basti pensare a Spinoza e Rembrandt) la civiltà olandese era pervasa dal calvinismo e da un forte dinamismo sociale. Era possibile anche per le persone più povere indebitarsi presso una banca e cercare un riscatto sociale con un lavoro diverso: un contadino poteva chiedere un prestito per comprare degli attrezzi e diventare un artigiano o un mercante poteva indebitarsi per comprare delle azioni di una compagnia mercantile.

Questo sistema negli anni 30 del Seicento venne applicato al commercio dei bulbi con un unico scopo: diventare ricchi e  in fretta. Quando introdotti in Olanda, i bulbi di tulipano erano una rarità molto cara e riservata ai soli ricchi, basti pensare che  la varietà “Semper Augustus” veniva scambiato per somme pari al salario medio di diversi anni di un operaio. Tuttavia ad un certo punto il mercato identificò nel commercio di questi fiori un facile guadagno: artigiani, commercianti e gente comune corsero a indebitarsi per acquistare e rivendere con rincari folli i bulbi. 

Vennero quotati nelle Borse Merci i bulbi e si innescò una pericolosa spirale: tutti vollero quel fiore e il prezzo salì e tutti i membri della società vi parteciparono (caso unico nell’Europa di quel perido dove il feudalesimo era ancora radicato in molti stati). Iniziò anche la vendita su carta dei bulbi, alcuni investitori comprarono e rivendettero bulbi che sarebbero stati coltivati solo l’anno successivo, vere e proprie futures.  Per tulipani vennero scambiati terreni, immobili e animali. Poi una mattina del 1637, quando ormai i prezzi dei tulipani erano insostenibili, presso le Borse non si fecero più offerte e molti vendettero. La bolla scoppiò e fu il tracollo che portò alla rovina chi, in quel momento, aveva in mano dei bulbi o dei contratti da onorare.

Una guida per le specie di Tulipani.
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    Mendel – 60 cm in altezza, a fiori semplici, fioritura in Aprile
    Trionfo – 50 cm in altezza, fiori grandi, fiorisce a metà aprile
    Pappagallo - -60 cm in altezza, lunghi steli deboli, fiori molto grandi e tepali appuntiti a frange , fiorisce a metà aprile
    Tulipa Retroflexa – 60 cm in altezza, presenta fiori con tepali dai margini taglienti dall’aspetto grazioso, fiorisce fine aprile inizio maggio
    Cottage – 60 cm in altezza, fiorisce fine aprile inizio maggio, fiori a forma ovale con petali con colori variegati con screziature
    Multiflora – 60 cm in altezza, fiorisce fine aprile inizio maggio, è una varietà dai fiori piuttosto piccoli ma può presentare da tre a sei fiori per stelo
    Ibrido di Darwin – 60-70 cm in altezza, molto grande, fiore dalla forma sferica con colori appariscenti, fiorisce agli inizi di Maggio
    Darwin -60-70 cm in altezza, molto grande, fiore dalla forma sferica con colori molto belli, fiorisce succesivamente all’Ibrido di Darwin – (le varietà striate e variegate sono chiamate “di Rembrandt”)
    Viridiflora – 40 cm in altezza, con fiori piccoli e verdi, fiorisce in maggio
    Breeder – 60 cm in altezza, fiori semplici, grandi fiori ovali, fiorisce in maggio
    Doppiamente Tardivo (Double Late) – con fiori verdi molto belli, tepali doppi, fiorisce nel mese di maggio
    Fiore di Peonia (Peony Flower) – 40 cm in altezza, possiede un periodo di fioritura molto lungo, i fiori hanno un diametro di 10-12cm.
 
 
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